Tra i componenti di un sistema fotovoltaico connesso in rete uno dei meno conosciuti è l’ottimizzatore di potenza.
La scelta di installare gli ottimizzatori è facoltativa, ma ha diversi vantaggi che qui vedremo sinteticamente, anche per impianti già in funzione.
Innanzitutto va detto che si tratta di un piccolo apparecchio (dal peso di 1,5-2 kg) che viene installato sul retro di un pannello solare fotovoltaico. Ha la funzione di far dialogare il singolo modulo con l’inverter e lo rende indipendente dagli altri.
Senza ottimizzatori infatti l’inverter riceve informazioni da ciascuna stringa di moduli (un gruppo di moduli FV di un impianto collegati in serie) e non dal singolo modulo.
Senza ottimizzatori se uno o più pannelli avessero un difetto o fossero ombreggiati per un certo periodo di tempo (qualche ora al massimo) da elementi esterni (alberi, camino, ecc.), tutta la stringa soffrirebbe del calo di resa del modulo o dei moduli coinvolti, perché la stringa si adegua al modulo che ha minore potenza in quel momento.
Così, con l’ottimizzatore ogni modulo può rendere al meglio e non subire l’incidenza del minor rendimento di un singolo pannello, ad esempio, ombreggiato. Chiaramente è sempre consigliabile in fase di realizzazione dell’impianto evitare gli ombreggiamenti, soprattutto se hanno una lunga durata. Consideriamo che l’uso di ottimizzatori migliora le prestazioni dell’impianto, ma solo nell’ordine del 2-5%.